Poiché vi è materia
che si tratti col freddo,
il cervello,
spellato in sottili lamine
mostra,
in un chiasso di vie e condotti,
i contorni di macchine di un rasto immortale.
E ogni volta,
ancora il freddo,
un nuovo taglio
e quella sottile lucenza
di un prurito del cazzo.
mercoledì 7 novembre 2007
....
Mi sciolsi la notte
e ne bevvi l’anima.
sfumati i discorsi
in quella crepa nel palazzo,
ricercai il concilio
e,
come folate,
le fornellette, in alto nel cielo,
cuocevano menti di gas
seguendo meteore
di cani accesi per le code
e ne bevvi l’anima.
sfumati i discorsi
in quella crepa nel palazzo,
ricercai il concilio
e,
come folate,
le fornellette, in alto nel cielo,
cuocevano menti di gas
seguendo meteore
di cani accesi per le code
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